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Don Giorgio Ghio ha ragione sui vaccini contro il COVID-19

A seguito della pubblicazione del video di don Giòrgio Ghio, nel quale veniva offerta una sintetica riflessione teologica sulla vaccinazione contro il COVID-19, un lettore ha contestato il contenuto del video scrivendomi il seguente messaggio:

«Ci sono degli errori:
1) I vaccini non sono organismi geneticamente modificati
2) non vengono usati i feti degli aborti
3) non ci sono tutte queste reazioni avverse
4) non provocano tumori e malattie autoimmuni
5) il tasso di letalità non è dello 0,2-0,3%
6) non è vero che non c’è garanzia di immunizzazione
C’è qualcosa che non va in queste affermazioni»

Rispondo ora pubblicamente.

Introduzione

Le informazioni che don Giòrgio Ghio riporta nel suo vídeo sono di domínio púbblico e pòssono èssere trovate facilmente anche in rete come anche nel sito della Himmel, digitando nel motore di ricerca del Blog il tèrmine: “Coronavirus” o impostando la categoria: “Coronavirus”.

Prima di rispóndere a quelli che il lettore pensa síano degli errori di don Giòrgio vorrei innanzitutto sottolineare un errore che troppi fanno e cioè: screditare la capacità analítica di chi presenta un pensiero difforme dal pròprio pensiero. Questo è un atteggiamento che non aiuta nella ricerca della verità, perché ci impedisce di imparare dall’altro. Don Giórgio Ghio non è uno sprovveduto; è un dottore in teologia, una persona cioè che ha dedicato allo stúdio scientífico (scientífico secondo l’epistemologia própria della sua disciplina) decine di anni e che contínua il suo stúdio e la sua produzione letterària. Anche solo ipotizzare che non àbbia acquisito un corretto protocollo di indàgine interdisciplinare che gli permetta di saper valutare una fonte documentale che non appartenga alla sua disciplina di specializzazione, è a dir poco assurdo. Vediamo allora criticamente quanto don Giòrgio ha ragione.

1) ¿I vaccini non sono organismi geneticamente modificati?

Lo sono, eccome. Le terapie gèniche (non sono vaccini) della Moderna e della Pfizer/BioNTech a mRNA si fondano sulla modificazione genètica del virus SARS-Cov-2 consistente nel prelievo per l’inoculazione della sua proteina spike. Nel foglio illustrativo del vaccino Astra Zeneca a pagina 30 è scritto nero su bianco:

«Questo prodotto contiene organismi geneticamente modificati (OGM)»[1].

2) ¿Non vengono usati i feti degli aborti?

Sí che vèngono usati. L’utilizzo delle linee cellulari di feti abortiti per lo sviluppo, il test e la produzione di vaccini in generale e di alcuni contro il COVID-19 (per es. Johnson&Johnson e Astra Zeneca) è chiaramene dichiarato dalle case farmacèutiche. Nel foglietto illustrativo del vaccino Astra Zeneca a pagina 30 è chiaramente scritto che quel vaccino è:

«Prodotto in cellule renali embrionali umane geneticamente modificate (HEK) 293 e mediante tecnologia del DNA ricombinante».

Piú chiaro di così! La sigla “(HEK) 293” identífica la línea cellulare ottenuta da trasfezione di cèllule renali di un feto sano abortito in Olanda nel 1973. Secondo lo studioso Alvin Wong[2] quell’aborto fu anche elettivo. Tale dato sottolínea ancor di piú che la lògica soggiacente a questi vaccini è «mors tua vita mea» (it.: morte tua, vita mia).

Veniamo ora ai vaccini Johnson&Johnson, Pfizer e Moderna. Per il presidente della Commissione per la Dottrina della Conferenza dei vescovi americani –  Kevin C. Rhoades – e per l’arcivescovo Joseph F. Naumann, presidente del Comitato Pro-Life i problemi etici dietro al vaccino Johnson & Johnson non sono da poco:

«I vaccini di Pfizer e Moderna hanno sollevato preoccupazioni perché una linea cellulare derivata dall’aborto è stata utilizzata per testarli, ma non nella loro produzione. Il vaccino Johnson & Johnson, tuttavia, è stato sviluppato, testato ed è prodotto con linee cellulari derivate dall’aborto che sollevano ulteriori preoccupazioni morali».

Come è chiaramente indicato a pagina 31 del foglietto illustrativo del Vaccino Johnson&Johnson la linea cellulare utilizzata è la PER.C6 (linea retinica ottenuta da un feto di 18 settimane abortito nel 1985). La linea cellulare utilizzata nei test da Pfizer e Moderna è la stessa dell’Astra Zeneca (HEK) 293, come può essere verificato consultando la tabella costantemente aggiornata del Charlotte Lozier Institute (vedi anche qui).

La Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19 (21.12.2020) è stata scritta pròprio nel tentativo di valutare la moralità dell’utilizzo di quei vaccini che per il loro sviluppo, test e produzione hanno utilizzato linee cellulari embrionali umane.

(Permettetemi di aprire una parentesi sul contenuto di questa nota. Secondo tale documento sarebbe lècito utilizzare questi tipi di vaccini poiché il dovere morale di evitare la remota cooperazione materiale passiva all’aborto procurato non sarebbe più vincolante (il neretto è nostro):

«se vi è un grave pericolo, come la diffusione, altrimenti incontenibile, di un agente patogeno grave: in questo caso, la diffusione pandemica del virus SARS-CoV-2 che causa il Covid-19»

Ebbene la giustificazione addotta nella Nota non è corretta per due ragioni:

  1. Il virus SARS-CoV-2 è molto contagioso e perciò incontenibile, come è dimostrato dal fatto che dopo tutte le inutili misure di contenimento e l’applicazione di norme di distanziamento sociale e di protezione individuale siamo da punto a capo.
  2. La vaccinazione, che per giunta potrebbe non interrompere la diffusione del patogeno (vedere qui domanda 6) non è affatto l’unico rimedio contro l’attuale pandemia, come il documento lascia erroneamente intendere.

La via da percorrere, dunque, è l’utilizzo di altre terapie profilattiche, come quelle presentate sinteticamente, per esempio, nel video “Covid le cure proibite” e il Parvulàn, e l’applicazione precoce dell’economico ed efficacissimo protocollo di cura domiciliare per chi dovesse contagiarsi e sviluppare i sintomi del Covid-19. Per approfondire si veda l’articolo “Liberatòria al mèdico curante per la prescrizione del protocollo domiciliare COVID-19“. Chiusa parentesi).

Non bisogna stupirsi del fatto che per lo sviluppo, il test e la produzione di alcuni vaccini vengano utilizzate linee cellulari tratte da embrioni umani abortiti. Piuttosto bisogna stupirsi del fatto che troppi ancora sono nell’ignoranza. L’ignoranza non è dovuta a carenza di intelligenza, ma al fatto che si ha l’abitudine a lasciarsi distrarre e a non verificare ciò che viene detto dalla propaganda pubblicitaria, che ha sempre fini di lucro. Non dobbiamo rendere la vita facile agli autori di queste propagande pubblicitàrie, i quali sanno di avere come migliore alleato per la riuscita della loro propaganda pròprio la faciloneria dell’acquirente distratto. Ebbene, tanto per fare un paio di esempî sull’utilizzo di linee cellulari umane diplòidi, allestite originariamente da tessuti di feti sani abortiti per la produzione di vaccini, vi scrivo che:

  1. i vaccini per morbillo + parotite + rosolia, varicella e herpes zoster utilizzano la linea cellulare WI-38 (Winstar Institute 38), ottenuta da fibroblasti diplòidi di polmone umano derivati da un feto fémmina svedese abortito perché la famíglia riteneva di avere già troppi figlî, preparata e sviluppata da Leonard Hayflick nel 1964, número ATCC CCL-75.
  2. i vaccini per epatite A, epatite B, tifo, Polio, difterite + tetano + pertosse, vaiolo, rabbia e herpes zoster utilizzano la linea cellulare MRC-5 (Medical Research Council 5, numero ATCC CCL-171), ottenuta da fibroblasti di polmone umano provenienti da un feto maschio di 14 settimane abortito per “motivi psichiàtrici” da una donna ventisettenne nel Regno Unito. La MRC-5 è stata preparata e sviluppata da J.P. Jacobs nel 1966.

3) ¿Non ci sono tutte queste reazioni avverse?

Sí che ci sono. Solo per il vaccino della Pfizer/BioNTech le reazioni avverse in Europa sono circa 80.000. Consíglio a tal propòsito di lèggere l’artícolo che l’epidemiòlogo dott. Pàolo Gulisano ha scritto sulla Nuova Bússola Quotidiana intitolato: “Eventi avversi da vaccino. Se 80mila vi sembrano pochi”. Per uno sguardo piú ampio sulla situazione mondiale consíglio di lèggere l’artícolo “Persone che muoiono dopo il vaccino anti-CoVID: decessi per cause naturali?” pubblicato nel sito del “Coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione” (COMILVA).

4) ¿Non pròvocano tumori e malattie autoimmuni?

La viròloga americana Judy Ann Mikovits nel suo libro Plague of corruption. Restoring Faith in the Promise of Science” (it.: La piaga della corruzione. Restaurare la fede nella promessa della scienza) denuncia che alcuni vaccini hanno provocato tumori accelerati, malattie autoimmuni, ADE[3], Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e continua a ripetere che ciò potrebbe accadere con le terapie gèniche di Moderna, Pfizer/BioNTech, Asta Zeneca, etc. Dello stesso parere è il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier.

Sarà forse per questo perícolo potenziale che il CEO (amministratore delegato) di Pfizer, Albert Bourla, non si è ancora vaccinato? Vedi qui l’intervista in cui dice che non si vaccina.

5) ¿Il tasso di letalità non è dello 0,2-0,3%?

Il tasso di mortalità è esattamente dello 0,2-0,3%. Io sono piú propenso ad accettare stime ancora piú basse come quelle espresse nell’artícolo “Mortalità Covid a 0,05% fra under 70, nuova stima accende dibattito”.

6) ¿Non è vero che non c’è garanzia di immunizzazione?

Non c’è garanzia assoluta di immunizzazione e lo afferma l’AIFA stessa:

«Anche se l’efficacia dei vaccini disponibili è molto alta (oltre il 90%) vi sarà sempre una porzione di vaccinati che non svilupperà la difesa immunitaria» (vd. immagine qui sotto).

Al di là delle promesse di immunizzazione delle case produttrici dei vaccini che ancora devono essere dimostrate nel lungo termine, purtroppo constatiamo che ci sono casi di contagio da SARS-CoV-2 avvenute dopo la seconda dose di vaccino, vedi per esempio l’artícolo “Covid, 12 medici e infermieri positivi dopo 2 dosi vaccino”. La dottoressa francese Marie-Paule Kieny, una delle maggiori esperte al mondo di vaccini, direttrice per dieci anni dell’Iniziativa per l’indàgine sui vaccini dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais pubblicata il 15/12/2020 ha affermato:

«Ancora non sappiamo se la protezione sarà di lunga durata. Dovremo aspettare che passi un anno dalla vaccinazione per sapere se la protezione durerà un anno. Adesso è impossibile saperlo»

C’è inoltre un altro problema: questi preparati non interrómpono la trasmissione del patògeno virale. Continua infatti Marie-Paule Kieny:

«Ciò che ancora non sappiamo di tutti i vaccini è se impediscono la trasmissione del virus, perché gli stessi produttori non hanno dati (si sa che èvita lo sviluppo della malattia, ma non si conosce se impedíscono anche le infezioni asintomatiche con le quali un vaccinato potrebbe continuare a disseminare il virus)»

Il quotidiano italiano La Repubblica, invece, il 16/12/2020 (esattamente il giorno dopo l’intervista pubblicata da El Pais) titolava un vergognoso articolo: Gli esperti Usa: “Il vaccino Moderna blocca la trasmissione del virus”, contraddicendo anche l’AIFA, che aveva scritto nel suo sito:

Screenshot della FAQ sui vaccini del sito dell’AIFA

Conclusioni

Non ci sono, dunque, errori nella sintètica riflessione teològica di don Giòrgio Ghio.

Flaviano Patrizi


Note

[1] Leggi il Foglio Illustrativo pubblicato nel sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco.

[2] Vd. Alvin Wong, The Ethics of HEK 293, in The National Catholic Bioethics Quarterly, Volume 6, Issue 3, Autumn 2006, 473-495.

[3] ADE: Antibody-Dependent Enhancement (it.: potenziamento dipendente dall’anticorpo) meccanismo  di cui parla la biologa Loretta Bolgàn alle pagine 27-29 dell’eBook gratuito Covid-19, il vaccino che verrà. Uno sguardo sulle sperimentazioni in atto.

1 pensiero su “Don Giorgio Ghio ha ragione sui vaccini contro il COVID-19

  1. Pubblichiamo una email di un lettore e la risposta di Flaviano Patrizi.

    _____________________________
    Da: Alberto [omissis]
    Inviato: martedì 9 marzo 2021 08:19
    A: info@profeti.net
    Oggetto: Don Giorgio Ghio ha ragione sui vaccini contro il COVID-19

    Buon giorno.
    Ho letto, casualmente, le argomentazioni a favore del pensiero di Don Giorgio Ghio (che non conosco) sul vaccino anti covid. Non sono in grado di approfondire il problema ma mi e vi domando: allora cosa vogliamo fare? Un feto abortito ha più valore di milioni di vite umane? Sappiamo che l’aborto è stato sempre largamente praticato, con la complicità e l’omertà di tutti, nella storia. Ora viene sguainata la spada per fare una crociata che, pur partendo da un principio che condivido, disorienta la popolazione producendo dubbi e paure soprattutto tra i cristiani? I vaccini, pur non essendo infallibili, hanno evitato, nell’ultimo secolo, la diffusione di virus letali che avrebbero procurato immenso dolore alla famiglia umana straziata anche dalle guerre mondiali del secolo scorso: cosa c’è da aggiungere ancora? Vi sembra che stiate adottando un comportamento evangelico?
    Non vi sembra che ci sia intellettualismo e irresponsabile allarmismo, in assenza di contraddittorio, proprio nelle parole di Don Giorgio Ghio che ho voluto ascoltare, faticosamente, nel video da lui prodotto?
    L’ignorante,
    Alberto [omissis]

    _________________________________________

    Da: HIMMEL Associazione, per la nuova evangelizzazione [mailto:info@profeti.net]
    Inviato: martedì 9 marzo 2021 12:21
    A: ‘Alberto[omissis]’
    Oggetto: R: Don Giorgio Ghio ha ragione sui vaccini contro il COVID-19

    La pace di Gesú sia con te Alberto,
    se non fossi in coscienza moralmente certo di èssere animato da “un comportamento evangèlico” nella mia produzione letterària, non scriverei.

    Nella tua email dai per scontato che io sia contràrio ai vaccini in generale, ma ciò non corrisponde al mio pensiero. Sono contràrio solo a quei vaccini che sollevano problemi ètici.
    Insínui interrogativamente che sia io, sia don Giorgio Ghio facciamo un “irresponsabile allarmismo”. Avresti ragione se non offrissimo una alternativa agli attuali vaccini attualmente diffuse in Itàlia contro il COVID-19; ma io offro nel contempo una strada piú efficace delle attuali vaccinazioni. Nel mio artícolo, infatti, scrivo:

    La via da percorrere, dunque, è l’utilizzo di altre terapie profilattiche, come quelle presentate sinteticamente, per esempio, nel video “Covid le cure proibite” e il Parvulàn, e l’applicazione precoce dell’economico ed efficacissimo protocollo di cura domiciliare per chi dovesse contagiarsi e sviluppare i sintomi del Covid-19. Per approfondire si veda l’articolo “Liberatòria al mèdico curante per la prescrizione del protocollo domiciliare COVID-19”.

    In verità l’allarmismo purtroppo è fatto solo da coloro che presúmono erroneamente che l’única via da seguire sia la vaccinazione, negando i problemi ètici e scientífici sollevati da questi vaccini contro il COVID-19 e negando infondatamente ― prima esplicitamente e poi implicitamente ― l’efficacia del protocollo di cure domiciliari. Queste persone sì che sono allarmiste e negazioniste. Non certo io e don Giorgio, che offriamo una fondata speranza.
    Inoltre Alberto, dici di condividere i principî da cui partiamo… Sii dunque coerente con i tuoi principî e non li svendere ora che la paura ha preso il posto della fede.

    Flaviano Patrizi
    HIMMEL Associazione
    http://www.profeti.net

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