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Chi è paziente ottiene sempre ricompensa

13 ottobre 1946

«Certa è la ricompensa data a chi è paziente perché il paziente ímita il suo Padre Celeste, che tanto è paziente nell’attèndere le conversioni degli uòmini peccatori, ma che poi ha ricompensa della sua amorosa pazienza col godere dei suoi salvati.

L’imitazione di Dio, essendo amore in atto, ottiene sempre ricompensa da Dio. E, finché dura questo giorno vostro terreno, la ricompensa è pace profonda di spirito, pace che ignorano quelli che non sanno servire il Signore; oltre il píccolo giorno terreno la ricompensa è glòria eterna e gaudiosa. Altra ricompensa di chi sa èssere paziente è l’esàudimento delle gràzie richieste che potranno èssere procrastinate, ma che, prima o poi, vengono concesse, e sempre nel momento che è buono concèderle.

Abbandònati perciò con piena fidúcia alla Misericòrdia che ti ama e ti dirige, e dirige i tuoi affari più cari, e piacerai tanto a Dio, e tutto quanto ti preme riuscirà a bene, perché Dio stesso prenderà fra le sue mani le tue cose e le farà sue, difendèndole e portàndole a tèrmine.

¡Così sapéssero fare tutti gli uòmini e si lasciàssero muòvere dalla sapiente Misericòrdia come mòrbida stoffa che si piega al sóffio del vento, anche se léggero come la brezza in cui il profeta sentì Iddio! Si troverébbero portati al cielo senza neppúr sapere come ci sono venuti, così come un infante che, incapace di camminare, può toccare la vetta di un monte e gioire del sole, dell’azzurro, della vastità, dei fiori, perché portato lassù dalla madre fra il dolce rifúgio delle sue bràccia».

Maria Valtorta, Libro di Azaria

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