Àudio-commento teològico-spirituàle alle letture e alle preghiere del Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum[1], (it.: Messale Romano riveduto per decreto del sacrosanto Concílio di Trento), tratto da Maria Valtorta, Il libro di Azaria, CEV.
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Pròprio della s. Messa tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta dalle CEI
INTRÓITUS
Ier. 29, 11, 12 et 10 – Dicit Dóminus: Ego cógito cogitatiónes pacis, et non afflictiónis: invocábitis me, et ego exáudiam vos: et redúcam captivitátem vestram de cunctis locis. Ps. 84, 2 – Benedixísti, Dómine, terram tuam: avertísti captivitátem Iacob. Glória Patri… Ier. 29, 11, 12 et 10 – Dicit Dóminus:…
Ger. 29, 11, 12 e 10 – Dice il Signore: Io ho pensieri di pace e non di afflizione: mi invocherete e io vi esaudirò: vi ricondurrò da tutti i luoghi in cui siete stati condotti. Sal. 84, 2 – Hai benedetta la tua terra, o Signore: hai distrutta la schiavitú di Giacobbe. Gloria al Padre… Ger. 29, 11, 12 e 10 – Dice il Signore:…
ORÁTIO
Excita, quǽsumus, Dómine, tuórum fidélium voluntátes: ut divíni óperis fructum propénsius exsequéntes; pietátis tuæ remédia maióra percípiant. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
M. – Amen.
Éccita, o Signore, Te ne preghiamo, la volontà dei tuoi fedeli: affinché dedicandosi con maggiore ardore a far fruttare l’opera divina, partécipino maggiormente dei rimedi della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
M. – Amen.
EPISTOLA
Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Colossénses, 1, 9-14 Fratres: Non cessámus pro vobis orántes, et postulántes ut impleámini agnitióne voluntátis Dei, in omni sapiéntia et intelléctu spiritáli: ut ambulétis digne Deo per ómnia placéntes: in omni ópere bono fructificántes, et crescéntes in sciéntia Dei: in omni virtúte confortáti secúndum poténtiam claritátis eius in omni patiéntia, et longanimitáte cum gáudio, grátias agéntes Deo Patri, qui dignos nos fecit in partem sortis sanctórum in lúmine: qui erípuit nos de potestáte tenebrárum, et tránstulit in regnum Fílii dilectiónis suæ, in quo habémus redemptiónem per sánguinem eius remissiónem peccatórum.
M. – Deo grátias.
Non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate resi perfetti nella scienza della volontà di Dio, colmati di ogni sapienza ed intelligenza spirituale, cosí che conduciate una vita degna di Dio, sí da piacergli in tutto, da portar frutto in ogni opera buona e progredire nella scienza di Dio: corroborati con ogni specie di fortezza della sua gloriosa potenza, al fine di sopportare tutto con pazienza e longanimità, ringraziando con gioia Dio Padre che vi ha resi capaci di partecipare al retaggio dei santi nella luce. Lui, che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue e la remissione dei peccati.
M. – Deo grátias.
GRADUALE
Ps. 43, 8-9 – Liberásti nos, Dómine, ex affligéntibus nos: et eos, qui nos odérunt, confundísti. In Deo laudábimur tota die, et in nómine tuo confitébimur in sǽcula.
Sal. 43, 8-9 – Ci liberasti da coloro che ci affliggevano, o Signore, e confondesti quelli che ci odiavano. In Dio ci glorieremo tutto il giorno e celebreremo il suo nome in eterno.
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia. Ps. 129, 1-2 – De profúndis clamávi ad te, Dómine: Dómine, exáudi oratiónem meam. Allelúia.
Allelúia, allelúia. Sal. 129, 1-2 – Dal profondo Ti invoco, o Signore: o Signore, esaudisci la mia preghiera. Allelúia.
EVANGÉLIUM
Sequéntia S. Evangélii secundum Matthǽum, 24, 15-35
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Cum vidéritis abominatiónem desolatiónis, quæ dicta est a Daniéle prophéta, stantem in loco sancto: qui legit intélligat: tunc qui in Iudǽa sunt, fúgiant ad montes: et qui in tecto, non descéndat tóllere áliquid de domo sua: et qui in agro, non revertátur tóllere túnicam suam. Væ áutem prægnántibus, et nutriéntibus in illis diébus. Oráte áutem, ut non fiat fuga vestra in híeme, vel sábbato. Erit enim tunc tribulátio magna, qualis non fuit ab inítio mundi usque modo, neque fiet. Et nisi breviáti fuíssent dies illi, non fíeret salva omnis caro: sed propter eléctos breviabúntur dies illi. Tunc si quis vobis díxerit: Ecce hic est Christus, aut illic: nolíte crédere. Surgent enim pseudochrísti, et pseduoprophétæ: et dabunt signa magna, et prodígia, ita ut in errórem inducántur (si fíeri potest) étiam elécti. Ecce prædíxi vobis. Si ergo díxerint vobis: Ecce in desérto est, nolíte exíre: ecce in penetrálibus, nolíte crédere. Sicut enim fúlgur exit ab Oriénte, et paret usque in Occidéntem: ita erit et advéntus Fílii hóminis. Ubicúmque fúerit corpus, illic congregabúntur et áquilæ. Statim áutem post tribulatiónem diérum illórum sol obscurábitur, et luna non dabit lumen suum, et stellæ cadent de cælo, et virtútes coelórum commovebúntur: et tunc parébit signum Fílii hóminis in cælo: et tunc plangent omnes tribus terræ: et vidébunt Fílium hóminis veniéntem in núbibus cæli cum virtúte multa, et maiestáte. Et mittet Ángelos suos cum tuba, et voce magna: et congregábunt eléctos eius a quátuor ventis, a summis coelórum usque ad términos eórum. Ab árbore áutem fici díscite parábolam: cum iam ramus eius tener fúerit, et fólia nata, scitis quia prope est æstas: ita et vos cum vidéritis hæc ómnia, scitóte quia prope est in iánuis. Amen dico vobis, quia non præteríbit generátio hæc, donec ómnia hæc fiant. Cælum et terra tránsibunt, verba áutem mea non præteríbunt.
M. – Laus tibi Christe.
In quel tempo: Gesú disse ai suoi discepoli: Quando vedrete l’abominio della desolazione, predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo: chi legge comprenda, allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, e chi si trova sulla terrazza non scenda per prendere qualcosa in casa sua, e chi sta al campo non torni a pigliare la sua veste. Guai poi alle donne gravide e a quelle che in quei giorni allattano. Pregate che non abbiate a fuggire d’inverno, o in giorno di sabato, poiché allora sarà grande la tribolazione, quale non fu dal principio del mondo sino ad oggi, né sarà mai. E se quei giorni non fossero accorciati, nessun uomo si salverebbe, ma quei giorni saranno accorciati in grazia degli eletti. Allora, se alcuno vi dirà: Ecco qui o ecco là il Cristo: non credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti: e faranno grandi miracoli e prodigi, da indurre in errore, (se possibile), anche gli eletti. Ecco, io ve l’ho predetto. Se quindi vi diranno: Ecco è nel deserto, non uscite; ecco è nella parte piú riposta della casa, non credete. Infatti, come il lampo parte da Oriente e brilla fino ad Occidente: cosí sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sarà il corpo, lí si aduneranno gli avvoltoi. Ma subito dopo quei giorni di tribolazione si oscurerà il sole, e la luna non darà piú la sua luce, e le stelle cadranno dal cielo, e le potestà dei cieli saranno sconvolte. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo: piangeranno tutte le tribú della terra e vedranno il Figlio dell’uomo scendere sulle nubi del cielo con grande potestà e mæstà. Egli manderà i suoi Ángeli con la tromba e con voce magna a radunare i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli. Imparate questa similitudine dall’albero del fico: quando il suo ramo intenerisce e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina: cosí, quando vedrete tutte queste cose sappiate che Egli è alle porte. In verità vi dico, non passerà questa generazione che non siano adempiute tutte queste cose. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole no.
M. – Laus tibi Christe.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM
Ps. 129, 1-2 – De profúndis clamávi ad te, Dómine: Dómine, exáudi oratiónem meam: de profúndis clamávi ad te, Dómine.
Sal, 129, 1-2 – Dal profondo Ti invoco, o Signore: o Signore, esaudisci la mia preghiera: dal profondo Ti invoco, o Signore.
SECRÉTA
Propítius esto, Dómine, supplicatiónibus nostris: et pópuli tui oblatiónibus, precibúsque suscéptis, ómnium nostrum ad te corda convérte; ut a terrénis cupiditátibus liberáti, ad coeléstia desidéria transeámus. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
M. – Amen.
Sii propizio, o Signore, alle nostre suppliche e, ricevute le offerte e le preghiere del tuo popolo, converti a Te i cuori di noi tutti, affinché, liberati dalle brame terrene, ci rivolgiamo ai desiderii celesti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
- Amen.
PREFAZIO DELLA SS. TRINITÀ
COMMÚNIO
Mc. 11, 20 – Amen dico vobis, quidquid orántes pétitis, crédite quia accipiétis, et fiet vobis.
Marco, 11, 20 – In verità vi dico: tutto quello che domandate, credete di ottenerlo e vi sarà dato.
POSTCOMMÚNIO
Concéde nobis, quǽsumus, Dómine: ut per hæc sacraménta quæ súmpsimus, quidquid in nostra mente vitiósum est, ipsórum medicatiónis dono curétur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
M. Amen.
Concedici, Te ne preghiamo, o Signore: che quanto di vizioso è nell’anima nostra sia curato dalla virtù medicinale di questi sacramenti che abbiamo assunto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
M. Amen.
Note
[1] All’època delle cómunicazióni dell’àngelo Azaria alla mística cattòlica Maria Valtorta (2 feb. 1946 – 2 feb. 1947) il Messale in uso era il Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilii Tridentini restitutum S. Pii V Pontificis Maximi jussu editum aliorum Pontificum cura recognitum a Pio X reformatum et Ssmi D. N. Benedicti XV auctoritate vulgatum (25 lúglio 1920).