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Il progetto originario di Dio sugli sposi è stupendo. Per tutti coloro che hanno ricevuto la chiamata al matrimonio, Dio da tutta l’eternità ha pensato un essere simile, di sesso opposto che fosse “carne della mia carne e osso delle mie ossa” (Gen 2,23) da affidarci e al quale affidarci. Ha progettato una comunione di amore che potrebbe essere immagine della Santissima Trinità (cfr. Ef 5, 20-33), la quale è infinito amore reciproco, traboccante di gioiosa fecondità. Ho scritto “potrebbe”, perché il condizionale è d’obbligo visto che secondo il report annuale dello popolazione residente dell’ISTAT pubblicato nel settembre 2018 si registra un aumento dei divorziati, più che quadruplicati dal 1991, principalmente nella classe 55-64 anni. È possibile frenare, fermare e magari invertire questo processo di distruzione sociale? Con Gesù sì, senza Gesù no. I fallimenti matrimoniali, infatti, non dipendono dalla fallacità del progetto divino, ma dalla volontà dei coniugi che Gesù è disposto a sanare e fortificare. Sta a noi accogliere il suo aiuto. Troppo spesso si dimentica che amare è un atto di volontà e nel contempo lo si confonde con il semplice sentimento mutevole o lo si riduce ad una delle sue espressioni coniugali: il sesso. Entrambi gli errori ci conducono alla infedeltà coniugale anche quando essa non è ancora consumata fuori dalle lenzuola del talamo nuziale. Si è infedeli, in senso lato, infatti, quando non si mantengono le nostre promesse matrimoniali:
“… Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.
La seguente lettera di Dio agli sposi di autore anonimo è diretta sia a coloro che hanno smesso di amare il proprio coniuge, sia a coloro che sono disamati dal proprio coniuge. Che essa possa toccare il vostro cuore, come tocca il mio di uomo coniugato.
Alla sposa
L’uomo che hai al fianco, emozionato, con l’abito da sposo, è mio.
Io l’ho creato. Io gli ho voluto bene da sempre; ancor prima di te e ancor più di te. Per lui non ho esitato a dare la mia vita. Te l’affido. Lo prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile.
Quando l’hai incontrato l’hai trovato bello e te ne sei innamorata. Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza, è il mio cuore che ha messo dentro di lui la tenerezza e l’amore, è la mia sapienza che ha formato la sua sensibilità, la sua intelligenza e tutte le belle qualità che hai trovato in lui. Però non potrai limitarti a godere del suo fascino. Dovrai impegnarti a rispondere ai suoi bisogni e ai suoi desideri.
Ha bisogno di tante cose: di casa, di vestito, di serenità, di gioia, di rapporti umani, d’affetto e tenerezza, di piacere e di divertimento, di presenza umana e di dialogo, di relazioni sociali e familiari, di soddisfazioni nel lavoro e di tante altre cose…
Ma dovrai renderti conto che avrà bisogno soprattutto di Me, e di tutto quello che aiuta e favorisce quest’’incontro con Me: la pace del cuore, la purezza di spirito, la preghiera, la parola, il perdono, la speranza e la fiducia in Me, la Mia vita.
Lo ameremo insieme. Io lo amo da sempre. Tu hai cominciato ad amarlo da qualche anno, da quando l’hai incontrato. Sono io che ho messo nel tuo cuore l’amore per lui.
Era il modo più bello per dirti: “Ecco te l’affido”, perché tu potessi godere della sua bellezza e delle sue qualità. Quando gli hai detto: “Prometto di esserti fedele, di amarti e rispettarti per tutta la vita”, è come se mi avessi risposto che sei lieta di accoglierlo nella tua vita e di prenderti cura di lui.Da quel momento siamo in due ad amarlo. Anzi, ti renderò capace di amarlo come Dio, regalandoti un supplemento d’amore, che trasforma il tuo amore di creatura e lo rende capace di produrre le opere di Dio nell’uomo che ami. E’ il mio dono di nozze quello che si chiama la grazia del sacramento del matrimonio.
Non ti lascerò mai sola in questa impresa. Sarò sempre con te e farò di te lo strumento del mio amore e della mia tenerezza; continuerò ad amare la Mia creatura, che è diventata tuo sposo, attraverso i tuoi gesti d’amore.
Allo sposo
La donna che hai al fianco, emozionata, con l’abito da sposa, è mia.
Io l’ho creata. Io le ho voluto bene da sempre; ancor prima di te e ancor più di te. Per lei non ho esitato a dare la mia vita. Te l’affido. La prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile.
Quando l’hai incontrata l’hai trovata bella e te ne sei innamorato. Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza, è il mio cuore che ha messo dentro di lei la tenerezza e l’amore, è la mia sapienza che ha formato la sua sensibilità, la sua intelligenza e tutte le belle qualità che hai trovato in lei. Però non potrai limitarti a godere del suo fascino. Dovrai impegnarti a rispondere ai suoi bisogni e ai suoi desideri.
Ha bisogno di tante cose: di casa, di vestito, di serenità, di gioia, di rapporti umani, d’affetto e tenerezza, di piacere e di divertimento, di presenza umana e di dialogo, di relazioni sociali e familiari, di soddisfazioni nel lavoro e di tante altre cose…
Ma dovrai renderti conto che avrà bisogno soprattutto di Me, e di tutto quello che aiuta e favorisce quest’incontro con Me: la pace del cuore, la purezza di spirito, la preghiera, la parola, il perdono, la speranza e la fiducia in Me, la Mia vita.
La ameremo insieme. Io la amo da sempre. Tu hai cominciato ad amarla da qualche anno, da quando l’hai incontrata. Sono io che ho messo nel tuo cuore l’amore per lei.
Era il modo più bello per dirti: “Ecco te l’affido”, perché tu potessi godere della sua bellezza e delle sue qualità. Quando le hai detto: “Prometto di esserti fedele, di amarti e rispettarti per tutta la vita”, è come se mi avessi risposto che sei lieto di accoglierla nella tua vita e di prenderti cura di lei.Da quel momento siamo in due ad amarla. Anzi, ti renderò capace di amarla come Dio, regalandoti un supplemento d’amore, che trasforma il tuo amore di creatura e lo rende capace di produrre le opere di Dio nella donna che ami. E’ il mio dono di nozze quello che si chiama la grazia del sacramento del matrimonio.
Non ti lascerò mai solo in questa impresa. Sarò sempre con te e farò di te lo strumento del mio amore e della mia tenerezza; continuerò ad amare la Mia creatura, che è diventata tua sposa, attraverso i tuoi gesti d’amore.