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Si rafforza l’ipòtesi di frode elettorale compiuta dai democràtici americani

Checché ne dicano i corrotti media mainstreame italiani, spudoratamente filo-democratici, Joe Biden non è il presidente americano eletto.

La coorte suprema della Pennsylvania ha accolto la richiesta della squadra legale di Trump di separare le schede elettorali postali arrivate dopo le ore 20:00 dello scorso 3 novembre dalle altre schede. Il màssimo òrgano giudiziàrio della Pennsylvania ha accettato di prèndere in considerazione la denúncia dei legali di Trump secondo cui agli osservatori repubblicani è stato impedito di supervisionare il contéggio delle schede elettorali. Secondo Rudolf Giuliani, capo del pool di avvocati del presidente americano, almeno cinquanta osservatori del partito repubblicano non sono stati in grado di vedere un síngolo scrutínio. Giuliani sostiene che circa 800.000 voti contati dopo una certa ora della notte sono invalidi. La legge della Pennsylvania richiede che una scheda elettorale per èssere vàlida deve èssere osservata da entrambe le parti. Il ministro della giustízia americana, William Barr, ha autorizzato il Dipartimento di Giustízia ad indagare su accuse rilevanti di frode elettorale. Dopo la notizia dell’apertura delle indagini in Pennsylvania il sito americano Real Clear Politics, sito specializzato in elezioni, e la CNN hanno tolto l’assegnazione a Joe Biden della Pennsylvania, stato fondamentale per l’elezione del candidato democràtico. Senza la Pennsylvania Biden sarebbe, quindi, a 259 grandi elettori e la partita per la presidenza degli Stati Uniti sarebbe ancora aperta.

Il discorso di Biden come “presidente eletto” è quindi solo il ridicolo teatrino orchestrato da coloro che vogliono il potere ad ogni costo infischiandosene del voto degli elettori americani.

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