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Messaggî di Gesú alla serva di Dio madre Maria Pierina De Micheli sul santo volto

Disse Gesú alla serva di Dio madre Maria Pierina De Micheli (1890-1945):

28 marzo 1902, venerdí santo

“Nessuno di dà un bàcio d’amore in volto, per riparare il bàcio di Giuda?”.

6 marzo 1936, 1° venerdí di Quaresima

“Voglio che il mio volto, il quale riflette le pene íntime del mio ànimo, il dolore e l’amore del mio cuore, sia piú onorato. Chi mi contempla mi consola!”.

7 aprile 1936, martedí della settima santa

“Ogni volta che si contempla la mia fàccia, verserò l’amore nei cuori e per mezzo del mio santo volto si otterrà la salvezza di tante ànime”.

5 gennàio 1937, primo martedí del mese

Potrebbe èssere che alcune ànime tèmano che la devozione e il culto del mio santo volto diminuíscano quella del mio cuore. Dí loro che, al contràrio, sarà completata, contemplando il mio volto le ànime pàrteciperànno alle mie pene e sentiranno il bisogno di amare e di riparare. Non è forse questa la vera devozione al mio cuore?”.

23 màggio 1938

“Offri íncessanteméne all’Eterno mio Padre il mio santo volto. Questa offrta otterrà la salveza e la santificazione di tante ànime. Se poi l’offrirai per i miei sacerdoti, si opereranno meravíglie”.

27 màggio 1938

Contempla il mio volto e penetrerai gli abissi di dolore del mi cuore. Consòlami e cerca ànime che s’immòlino con me per la salvezza del mondo.

1938

¿Vedi come soffro? eppure da pochíssimi sono compreso. ¡Quante íngratitúdini da parte di quelli che dícono di amarmi! Ho dato il mio cuore come oggetto sènsibilíssimo del mio grande amore per gli uòmini. Dò il mio volto come oggetto sensíbile del mio dolore per i peccati degli uòmini. Vòglio sia onorato con una festa particolare nel martedí di quinquagésima (martedí grasso) festa preceduta da una novena cui tutti i fedeli riparino con me, unèndosi alla pàrtecipazióne del mio dolore.

31 màggio 1938

Mentre suor Pierina è assorta in fervorosa preghiera ai piedi dell’altare, nel fulgore di una luce di paradiso, le appare la Vérgine Immacolata che tiene tra le mani uno scapolare formato da due flanelline bianche unite da un cordone. Su di una flanellina è impressa l’immàgine del Volto Santo circondato dalle parole:

Illumina, Domine, Vultum tuum super nos!

Mentre, sull’altra parte un’òstia circondata da raggiera con scritto intorno:

Mane nobiscum Domine!

Lentamente la Vérgine le si avvicina e le dice:

Questo scapolare è un’arma di difesa, uno scudo di fortezza, un pegno di amore e di misericòrdia, che Gesú vuol dare al mondo in questi tempi di sensualità, di òdio contro Iddio e la Chiesa. Si tèndono reti diabòliche per strappare la fede dai cuori, il male dilaga, i veri apòstoli sono pochi. È necessàrio un rimèdio divino e questo rimèdio è il volto santo di Gesú. Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo e faranno ogni martedí una vísita al SS. Sacramento per riparare gli oltraggî che ricevette il suo sacro Volto durante la sua passione e che riceve ogni giorno nel sacramento eucarístico, verranno fortificati nella fede, pronti a difènderla e a superare tutte le difficoltà interne ed esterne. Inoltre faranno una morte serena, sotto lo sguardo amàbile del mio del mio divín fíglio.

1939

Vòglio che il mio volto sia onorato in modo particolare il martedí.

1943

Fíglia mia, sta tranquilla che lo scapolare è supplito dalla medàglia con le stesse promesse e favori, rimane solo da diffónderla sempre piú, ora mi sta a cuore la festa del volto del mio divín Fíglio, dillo al papa che tanto mi preme.

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