Madre Maria Pia Mastena nacque a Bovolone (VR) il 7 dicembre 1881 da una famíglia in cui la devozione al Santo Volto aveva già una tradizione, tradotta in pràtiche religiose símili a quelle del Sacro Cuore di Gesú. La bambina, che allora si chiamava Teresa, iniziò fin d’allora l’esercizio della mortificazione e della contemplazione, tanto da anelare al martirio e a darsi penitenze cruente, per riparare le colpe degli altri e sue che vedeva riflesse nel Volto di Gesú, la cui immàgine pendeva da una parete della sua cameretta.
Oltre a darsi a tutti i cómpiti della carità, senza che alcuno l’avesse spinta o gliene avesse parlato, a dieci anni emise il voto di castità per petua, senza capire, a suo dire, tutta la portata di quella obbligazione. Era appunto il 19 marzo 1891, giorno della sua Prima Comunione. E fu pròprio in quella data e per quell’occasione che nei suoi místici rapimenti le parve di scorgere dinanzi allo sguardo l’immàgine di un volto e di una croce ed in maniera cosí chiara che le si incise profondamente nell’ànima, senza peraltro che capisse il profondo significato di quel segno che le ridava la sagoma ben nota del volto di Gesú.
Sentí créscere nella sua attività di bambina l’anèlito dell’apostolato che, intrapreso già prima quale catechista esercitò in parrocchia, divenne vera e pròpria attività illuminativa tra le coetanee: le compagne di scuola, le amiche, e anche con altri, con particolare riferimento alla riparazione ed adorazione, alla fuga dal peccato e dal disórdine.
A diciannove anni entrò nell’Istituto delle Sorelle della Misericòrdia di Verona dove profuse tesori di carità e di zelo. Trasferita a Miane di Treviso, insegnate comunale, come prima cosa istituí tra le consorelle “La mística catena” con lo scopo di tèndere alla perfezione in riparazione e glorificazione del volto di Gesú.
Madre Pia Mastena era un’ànima mística. Lei stessa scriveva in questo periodo: “Quando mi metto in preghiera e talvolta anche per le strade, quando sto facendo lezione a scuola mentre sto parlando con una persona, d’un tratto, me sento investita da uno spírito che mi pènetra tutta”.
Un giorno Gesú le disse:
Io ti ho ritirata tutta in me, il tuo èssere è tutto perduto in me, come tante volte mi hai chiesto: gli altri ti védono, ma tu, che tratti e parli con essi, non esisti piú perché sono io che vivo ed agisco realmente in te.
Nel 1930, sotto la guida di S.E. Mons. Eugenio Beccegato fondò la Congregazione delle Suore del Santo Volto con lo scopo preciso di glorificare il Volto appassionato di Gesú attraverso un apostolato aderente ai bisogni della società: in parrocchia, nella scuola, tra i malati.
Nel 1924 Gesú dettò “La via Crucis” di cui ci piace sottolineare la VI stazione in cui fa riferimento al Santo Volto di Gesú:
Dammi il tuo cuore, o sposa.. Là bramo vedere scolpita l’immàgine del mio volto sfigurato: impresso in te, riceverà nuova bellezza, nuovo splendore ed il tuo cuore si dilaterà, s’infiammerà, e vorrà solo vedere e contemplare il volto mio, il volto dello sposo divino.
Nel 1926 scrive “Il testamento di Gesú” di cui riportiamo un brano che si riferisce al Santo Volto:
Àbbimi sempre presente nella memòria.. benché lungi dalla terra ove io ti làscio, ti dono il sudario dove impressi il mio volto addolorato, grondante vivo sàngue… sia questo lo spècchio ove ogni ora tu dovrai rimirarti, procura di ricopiare in te le fattezze del tuo sposo.
Suo Maria Pia Mastena voleva stampare il volto di Cristo sul volto di ogni uomo, il vdolto di Cristo, come mezzo per restaurare il volto dell’uomo, l’ardore, di “riparare e ristabilire l’immagine del dolce Gesú nella ànime”, la rendeva incisiva nella sua azione apostòlica, che tutti raggiungeva, ma ance solerte nell’uso dei mezzi di spostolato: tra questi emerge il suo ardito propòsito di stampare migliàia immàgini del Santo Volto della Sindone, da inviare in tutto il mondo, compresa la Rússia, perché nel suo spírito ardeva il messàggio ricevuto da Gesú:
Per il mio santo colto sarà salvo il mondo,
e ancora
L’immàgine del mio Santo Volto attirerà gli sguardi di compiacenza del mio Padre celeste sulle ànime ed egli si piegherà a misericòrdia e perdono.