Un identikit dei nuovi evangelizzatori e della nuova evangelizzazione si trova nel quaderno autografo n. 121 di Maria Valtorta che riporta, congiuntamente al quaderno n. 122, commenti a brani dell’Apocalisse. A differenza di tutti i quaderni della Valtorta, in questi due quaderni non sono riportate le date di stesura, che la scrittrice si limita ad indicare sommariamente sui frontespizi dei due quaderni: settembre-ottobre 1950. Lo scritto, inoltre, non è introdotto dal consueto “Dice” con la specificazione dei divino Autore, che perciò non è menzionato e non parla in prima persona come nei “dettati”. Il testo da esso estrapolato e qui sotto riportato è comunque di grande valore profetico offrendo, a mio parere, uno sguardo preciso sui tempi attuali con allusioni a condizioni culturali impensabili nel 1950 e che proprio ora vengono a crearsi. Prima di lasciarvi alla lettura, vorrei consigliare tutti i lettori di leggere anche le note esplicative da me poste a corredato del brano al fine di evitare il fraintendimento del suo contenuto.
«Per avere avuto da 20 secoli tutto quanto è necessario perché l’uomo possa possedere il Regno eterno e raggiungere il fine per cui fu creato, non vi sarà una seconda redenzione da parte dell’Uomo-Dio. L’uomo, che per debolezza perda la Grazia, ha i mezzi[1] per riacquistarla e redimersi. Come da sé cade, così da sé può redimersi, usando i doni perpetui che Cristo ha istituiti[2] per tutti gli uomini che vogliano attingervi.
E non verrà per una seconda Evangelizzazione, il Verbo del Padre. Non verrà personalmente. Eppure evangelizzerà. Susciterà nuovi evangelizzatori che evangelizzeranno in suo Nome. Evangelizzeranno in una forma nuova, consona ai tempi, forma nuova che sostanzialmente non cambierà il Vangelo eterno, né la grande Rivelazione, ma li amplierà, completerà[3] e renderà comprensibili e accettabili anche a coloro che, a causa del loro ateismo o della loro incredulità sui Novissimi[4] e su molte altre verità rivelate, adducono la ragione che “non possono credere cose che non comprendono, né amare esseri di cui si conosce troppo poco, e quel poco è tale da spaurire e sconfortare in luogo di attirare e incoraggiare”.
Nuovi evangelizzatori. In verità ci sono già, anche se il mondo in parte li ignora e in parte li osteggia. Ma saranno sempre più numerosi, e il mondo, dopo averli ignorati, o scherniti, od osteggiati, quando il terrore prenderà gli stolti che ora deridono i nuovi evangelizzatori, si volgerà a loro perché siano forza, speranza, luce nelle tenebre, nell’orrore, nella tempesta della persecuzione degli anticristi in atto. Perché se è vero che prima della fine dei tempi sorgeranno sempre più dei falsi profeti servi dell’Anticristo, altrettanto è vero che il Cristo Signore opporrà ad essi sempre più numerosi suoi servi, suscitando novelli apostoli là dove meno lo si crede.
E dato che l’infinita Misericordia, per pietà dei miseri uomini travolti dalla bufera di sangue, di fuoco, di persecuzione, di morte, farà risplendere sul mare di sangue e d’orrore la pura Stella del Mare, Maria, che sarà la precorritrice del Cristo nella sua ultima venuta, questi nuovi evangelizzatori evangelizzeranno Maria, in verità troppo lasciata in ombra dagli Evangelisti e dagli Apostoli e Discepoli tutti, mentre una più vasta conoscenza di Lei avrebbe ammaestrato tanti, impedendo tante cadute. Perché Ella è Corredentrice e Maestra. Maestra di vita pura, umile, fedele, prudente, pietosa, pia, nella casa e tra le genti del suo tempo. Maestra sempre, nei secoli, degna d’esser tanto più conosciuta più il mondo scende verso il fango e la tenebra, per esser tanto più imitata onde riportare il mondo verso ciò che non è tenebra e fango.
I tempi che avanzano saranno tempi di guerra non solo materiale, ma soprattutto di guerra tra materialità e spirito. L’Anticristo cercherà di trascinare le creature razionali verso il pantano di una vita bestiale. Il Cristo cercherà di impedire questo rinnegamento, non solo della religione ma persino della ragione[5], aprendo orizzonti nuovi e vie illuminate di luci spirituali, suscitando, in chiunque apertamente non lo respinga, un risveglio potente dello spirito, risveglio aiutato da questi nuovi evangelizzatori non soltanto del Cristo ma della Madre di Dio. Alzeranno lo stendardo di Maria. Porteranno a Maria. E Maria, che già una volta fu causa e fonte, indiretta ma sempre potente, della redenzione dell’uomo, lo sarà ancora. Perché Ella è la santa Avversaria del perfido Avversario, e il suo calcagno è destinato a schiacciare in perpetuo l’infernal dragone, come la Sapienza, che ha fatto in Lei sede, è destinata a vincere le eresie che corrompono anime ed intelletti.
In quel tempo, che è inevitabile che venga, in cui le tenebre lotteranno con la luce, la bestialità con lo spirito, la satanicità con i superstiti figli di Dio, Babilonia con la Gerusalemme celeste, e le lussurie di Babilonia, le triplici lussurie[6], strariperanno come acque fetide e incontenibili, infiltrandosi per ogni dove, sin nella Casa di Dio, come già fu e come è detto che dovrà di nuovo essere, in quel tempo di separazione aperta tra i figli di Dio e di Satana, in cui i figli di Dio avranno raggiunto una potenza di spirito sin ora mai raggiunta, e quelli di Satana una potenza di male talmente vasta che nessuna mente può immaginarla quale sarà realmente, verrà la nuova evangelizzazione, la piena nuova evangelizzazione, che per ora ha i primi avversati risvegli.
Ed essa opererà grandi miracoli di conversione e di perfezione. E grandi conati d’odio satanico, contro il Cristo e la Donna. Ma ambedue non potranno essere raggiunti dai loro nemici. Non sarebbe conveniente né utile che lo fossero. Non si può recare offesa suprema a Dio colpendo i Due a Lui più cari: il Figlio, la Madre, che già, nel loro tempo, tutte le più odiose e dolorose offese subirono, ma che ora, già glorificati da secoli, non potrebbero, senza immediato orrendo castigo divino sugli offensori, venire offesi.
Per questo, con mezzi nuovi, sarà al giusto modo e momento operata l’estrema evangelizzazione, e coloro che sono ansiosi di Luce e di Vita le avranno, piene, perfette, date con un mezzo noto solo ai due Donatori, da Gesù e Maria. Soltanto chi avrà eletto per sé tenebra e fango, eresia e odio a Dio e a Maria, ossia i già morti prima d’essere morti, gli spiriti putridi, gli spiriti venduti a Satana e ai suoi servi, ossia i precursori dell’Anticristo ed esso stesso, avranno tenebre e fango e tormento e odio eterno, come è giusto che sia, quando Colui che deve venire verrà»[7].
Note
[1] Vedere qui nota 2.
[2] Cioè i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia.
[3] Sia l’azione dell’ampliare che quella del completare il Vangelo propria della nuova evangelizzazione non sono riferite alla sostanza del messaggio evangelico, come viene specificato nel testo poche parole prima, ma alla “intelligenza della fede”, che a differenza della sostanza, muta e si evolve. Questo ultimo concetto è bene espresso dal Catechismo della Chiesa Cattolica, quando afferma: «Grazie all’assistenza dello Spirito Santo, l’intelligenza tanto delle realtà quanto delle parole del deposito della fede può progredire nella vita della Chiesa: “Con la riflessione e lo studio dei credenti, i quali le meditano in cuor loro”; in particolare “la ricerca teologica… prosegue nella conoscenza profonda della verità rivelata”; “Con la profonda intelligenza che” i credenti “provano delle cose spirituali”; “Con la predicazione di coloro i quali, con la successione episcopale, hanno ricevuto un carisma certo di verità”» (CCC, 95).
Un compito particolare nell’accrescimento dell’intelligenza della fede è svolto dalle rivelazioni private. Lo stesso Catechismo di esse afferma: «Lungo i secoli ci sono state delle rivelazioni chiamate “private”, alcune delle quali sono state riconosciute dall’autorità della Chiesa. Esse non appartengono tuttavia al deposito della fede. Il loro ruolo non è quello di «migliorare» o di «completare» la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica» (CCC, 67).
[4] I Novissimi sono quattro: morte, giudizio, inferno, paradiso.
[5] Il rinnegamento della religione e della ragione, assolutamente non ipotizzabile nel 1950, cioè al tempo della stesura del brano qui proposto, è purtroppo visibile oggigiorno per esempio nelle ideologie che sostengono l’omosessualità, il gender, l’aborto e l’accoglienza indiscriminata di clandestini islamici in suolo europeo.
[6] La locuzione “triplici lussurie” potrebbe fare riferimento al brano neotestamentario nel quale san Giovanni apostolo cita: “la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita” (1 Giovanni 2,15) che nell’esposizione di Evagrio Pontico diventano: superbia, avarizia e lussuria (vd. Evagrio Pontico, Gli otto spiriti malvagi”).
[7] Maria Valtora, I Quaderni dal 1945 al 1950, CEV 1985, pp. 579-581.