Anche se le interpretazioni dell’esperienza di Gloria sono tante quanti sono i suoi lettori, non bisogna sbalordirsi di questa differenza interpretativa, ma piuttosto, consapevoli del fatto che ognuno giudica in base alle proprie conoscenze e credenze, che non sempre sono adeguate, è molto più utile cercare di mettere tutti nella condizione di farne una lettura critica al fine di evidenziare gli elementi oggettivi che ne fondano la credibilità.
“Illusione o realtà” è lo strumento ideo per questo scopo. L’autore, infatti, vi offre gli strumenti interpretativi che possono far maturare nel lettore un’interpretazione oggettiva, liberandolo dalle semplice e talvolta persino banali opinioni.
Lo studio, però, non solo sarà utile a tutti coloro che hanno difficoltà ad accettare o far accettare i contenuti della testimonianza di Gloria, ma sarà altrettanto utile per chi vuole approfondire le esperienze di premorte e i suoi resoconti perché presenta un’ampia antologia di testimonianze inedite in lingua italiana di resoconti di «viaggio nell’aldilà» non solo di persone che si sono trovate alla soglia della morte e sono poi state rianimate, ma addirittura di persone morte e miracolosamente risorte.
La frase: «tutto è bene ciò che finisce bene!» è vera soprattutto se applicata alla nostra vita terrena che deve meritare quella vita eterna, che dipende dal nostro ultimo atto di volontà. Se questo è un atto di amore può riparare una vita fallita, come quella del buon ladrone. Se invece è un atto di ribellione o di disperazione, può rovinare per sempre anche un apostolo, come ce lo insegna Giuda. L’atto più importante della nostra esistenza terrena è dunque il morire, cioè quell’atto che la chiude e ci spalanca la vita eterna. Per questo l’autore offre questa sua meditazione basata sul pensiero di eminenti maestri e convalidato dalle luminose parole del Signore comunicate ai mistici cattolici.
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